Salta al contenuto principale
x
Donna Saggia che annusa fiori

Non sono malata, sono in Menopausa!

Desidero parlarti di Menopausa, condividendo lo studio e l’esperienza che sto vivendo. Il mio intento è scardinare i luoghi comuni di chi si arroga il diritto di inserirci in categorie e statistiche, universalizzando vissuti talmente complessi che non possono essere accorpati in un solo unico modo di vivere il Climaterio. Mi rivolgo a te che stai probabilmente sperimentando un profondo cambiamento, spesso in solitudine, a volte con paura. La Menopausa è più di un cambiamento ormonale, qualcosa che va oltre la sospensione del sanguinamento. È l’inizio di un mistero che il solo approccio scientifico/statistico non può spiegare.
La vita di una donna è costellata di esperienze che riconducono al mistero della Natura e della Vita stessa. Il menarca, il corpo che si trasforma, la ciclicità femminile, la gravidanza, l’aborto, il parto sono esperienze dense di emozioni, vissuti, stati d’animo, spiritualità. La Menopausa è rinascere a se stesse, è l’alterazione di equilibri per trovarne di nuovi, è guardarsi in profondità, è vivere lo smarrimento di non riuscire a vedersi, è fare i conti con tutto ciò che è rimasto in sospeso, è cambiare pelle e transitare nello spazio in cui ci si sente senza pelle, è la paura di non essere più come prima, di essere messe da parte. È un tempo di fioritura spirituale. È avere il coraggio di essere un po' eretiche e di andare oltre gli schemi. È poter scegliere se rimanere imprigionate nelle gabbie degli  stereotipi sociali o vivere questa esperienza come opportunità per contattare ancora più profondamente il nostro potere femminino.

Donna saggia

Il corpo parla
La Quattordicesima Luna è una splendida opportunità per maturare il rapporto con il nostro corpo. Quando raggiungi questa età, hai ormai interiorizzato quanto sia importante mantenere il corpo in salute: che lo si faccia costantemente o in modo saltuario, sappiamo che la relazione tra benessere fisico e cura di sé è strettamente correlata. Potresti aver fatto esperienza di quanto il corpo sia in grado di somatizzare le emozioni non espresse e di esprimerle in precisi punti e a varia intensità. Potresti sapere che il corpo è il nostro alleato più intimo, ci conosce fin da quando siamo state accolte nell’utero di nostra madre e ci trasmette costantemente dei segnali. Più abitiamo il nostro corpo e maggiore è la comunicazione che ci accompagna in questo cammino. Riesci a celebrare e ringraziare il tuo corpo ogni giorno?
 

Tulsi guidando il cerchio di sagge

Il nostro corpo ci guida e ci invita ad ascoltarlo, inviando dei messaggi che ci segnalano che qualcosa va riequilibrato, che ha bisogno di ricarica, che stiamo trattenendo qualche cosa e qualcos'altro fa fatica ad essere digerito, ci avverte se stiamo prendendo una direzione sbagliata. Il corpo vibra come le note su un pentagramma e quando c’è una increspatura la melodia si trasforma in un suono così acuto che non può più essere ignorato. Il corpo è la soglia che ci riporta all’ascolto di noi stesse quando smettiamo di ascoltare la nostra anima.
È la sentinella tra il mondo interiore ed esteriore. Il corpo fa un grande lavoro che merita di essere visto, ascoltato ed onorato per il servizio che ci offre. Abituate per secoli a rimanere zitte o a pagare a caro prezzo il lusso di far sentire la nostra voce, abbiamo interiorizzato queste memorie di non poterci concedere neppure di ascoltare i nostri veri bisogni.  Arriviamo ad odiare il nostro corpo perché non è come vorremmo che fosse o meglio non è come gli altri ci dicono dovrebbe essere, talvolta ci vergogniamo di lui senza renderci conto che è esattamente l’espressione di quello che siamo e che stare bene o stare male è una scelta solo nostra.
Credo che uno dei compiti a cui siamo chiamate come donne sia quello di celebrare e vivere la nostra ciclicità. Siamo strutturate per vivere i cambiamenti. Siamo connesse alle fasi della Luna, il pianeta più veloce e mutevole. 

Il corpo muta: non sono statica, sono ciclica.
La Quattordicesima Luna, come la pubertà e il menarca, sono esempi straordinari di metamorfosi, di un cambiamento di forma, come un vecchio abito in cui non ci riconosciamo più e il nuovo non è ancora arrivato. Transiti fra le vecchie abitudini e sicurezze e nel contempo senti che di loro è rimasto solo il ricordo, in una zona di confine tra parti di te da cui fatichi ad accomiatarti e altre che ancora non riconosci come tue. Il passaggio dal guardarti, il riuscire a vederti e riconoscerti è graduale, spesso faticoso, talvolta doloroso. È tanto più lento quanto ti ostini a rimanere nel passato e, invece di fluire, impieghi energie e tempo ad ostacolare il tuo stesso cambiamento.

Rilassa il tuo corpo

Il corpo, dotato di sapere e saggezza molto più della nostra mente, ci invita a rimetterci in contatto con lui e a respirare, ritrovando quel ritmo circolare che rappresenta la saggezza di tutte le donne arrivate prima di noi e che ci può guidare sul nuovo sentiero. Questo ascolto prevede di fermarsi, prendersi del tempo e significa anche rimettere in discussione molte delle nostre certezze. So già cosa potrai dire: “Già, facile a dirsi ma ho un lavoro, una casa, dei figli adolescenti, un marito, il corso di teatro, la spesa, la cena con le amiche, l’estetista, le bollette da pagare, la riunione, gli appuntamenti presi, i genitori anziani da accudire, le vacanze da fare, un amante, il volontariato, la gita in montagna, i bulbi da piantare... Non ho tempo per queste cose!" Goal, o meglio, autogol. Proprio qui sta il punto: senza rendertene conto, il più delle volte, vivi un ritmo che non è il tuo. Un ritmo meccanico, ripetitivo, sempre uguale ma ad una frequenza sempre maggiore, spigoloso, quadrato, fino a convincerti che non ti puoi fermare e se lo fai, arriva il senso di colpa a impedirti di goderne appieno. Fermati e respira: riempi e svuota profondamente, perché se non lasci andare il vecchio non potrà entrare nulla di nuovo. I tuoi polmoni ti mostrano come fare quasi 26.000 volte al giorno! Riesci a lasciare per un momento da parte impegni, pensieri e preoccupazioni e ascoltare il corpo che ti sta parlando?

Uscire dalla zona comfort
Come tu, donna, vivi la fine della possibilità di procreare dipende in buona misura dal contesto culturale e sociale, dalla situazione individuale e dal rapporto con chi si prende cura di te, sia esso un rapporto affettivo, relazionale, sociale, amicale, lavorativo. Non esiste una maniera universale per reagire a questo evento. Lo stato di benessere o di malessere lo decidi tu, con il tuo stile di vita, l’intensità delle relazioni, il valore che dai a te stessa, per quanto ti fai condizionare dalle informazioni spesso fuorvianti che si leggono sulla menopausa. Uscire dalla zona comfort delle abitudini e delle conoscenze standardizzate potrebbe accompagnarti a scoprire aspetti inediti e rassicuranti. Andare oltre ciò che si conosce, alzare lo sguardo e cogliere nuove possibilità. Lo sai che in alcune parti del mondo non esiste neppure un termine che traduce le vampate di calore? Perchè? Semplice: non ci sono. Lo sai che in Cina la Menopausa viene chiamata Seconda Primavera proprio per porre l’accento su una rinnovata energia. Lo sai che in Mongolia, dai 50 anni in poi, la donna viene sempre più valorizzata e la sua vita sacralizzata perché si avvia verso l’acquisizione della saggezza? Lo sai che nella lingua tedesca, per indicare questo periodo, si usa il vocabolo Wechseljahren, letteralmente: anni di cambiamento? Se sei arrivata fin qui, celebra il tuo cambiamento, l’esperienza che hai accumulato, la capacità di aver creato e creare nuove soluzioni, celebra la tua ciclicità che ha insegnato al tuo corpo a gestire una nuova fase che ti accompagnerà per molti altri decenni.
La differenza la fa lo stile di vita, l’impegno verso la ricerca della propria crescita personale, aver affrontato ed esplorato le ombre del femminile, aver coltivato la sacralità del proprio corpo.

Uscire dalla zona di confort

Il nostro corpo non è un nemico che ci tormenta, ma un luogo sacro che sta cercando di comunicarci qualcosa dal profondo del nostro femminile. L’eros è l’arte di tramandare la passione per la vita, del darsi pienamente, nel condividere la propria esperienza, nel godere di ogni sensazione, è il potere di ritornare a sentirsi di nuovo quell’Uno da cui siamo nati. Trasmettere l’eros in tutto ciò che si fa è trasformare anche il gesto più banale in atto creativo, perché la fertilità, la creatività, l’amore, la passione non hanno un’età anagrafica. È essere il tramite della dimensione spirituale. Sacerdotessa, sciamana, guaritrice e veggente.

Godiamo insieme di questa nuova fase: ti offro un trattamento di Reiki gratuito!  

Trattamento di Reiki con Tulsi Serena Baroni

In questa giornata mondiale dedicata alla Menopausa (per me Quattordicesima Luna!), come Donna in cammino e Maestra di Reiki ti invito a prenderti un tempo per te e a godere di un Trattamento Reiki gratuito, prenotabile nei prossimi 7 giorni e a numero limitato.
Possiamo imparare insieme che il cambiamento può essere una buona cosa e che l’apertura del cuore conduce alla guarigione.
La condivisione e il sostegno iniziano dal prendersi cura di sé e dal condividere esperienze. 
Ti va di fare questa nuova esperienza?

Per prenotare il tuo trattamento gratuito di Reiki, in presenza o a distanza, puoi contattarmi ai seguenti recapiti:
Tel. +39.071.7959090
info@lacittadellaluce.org

Articolo a cura di Tulsi Serena Baroni
Foto a cura di Nandini Elisa Bosticardo e Jyoti Leila Sadegholvaad

Per approfondire:
IL CICLO DELLA SAGGIA
Prossimi corsi sulla Quattordicesima Luna