
Sono nata il 10 giugno 1984, in quel momento il sole era nel segno dei Gemelli, ascendente Sagittario. Ho vissuto la mia infanzia in un paesino di campagna nel Veneto, ricordo i giochi in natura, le arrampicate sugli alberi, ero molto attratta dal mondo animale in tutte le sue forme. Mi piaceva ballare e cantare, sognavo di fare l’attrice o la ballerina. Le giornate scorrevano lente e senza grandi colpi di scena, c’erano la scuola, gli amici, le lezioni di danza, il gruppo della Chiesa. Il primo scossone è arrivato intorno ai 16 anni, non capivo bene cosa stesse succedendo, apparentemente andava tutto bene ma io mi sentivo come imprigionata, davo la colpa alla vita di paese, sentivo che quello era un contenitore troppo piccolo per me ed io ero stanca di vivere sentendomi stretta.
E così arriva il sogno: trasferirmi a Roma dopo il liceo. Detto, fatto: a 19 anni appena compiuti intraprendo un’avventura che sembrava più grande di me, io che non mi ero mai allontanata di casa se non in compagnia di genitori o amici, parto in solitaria per la Capitale, con una valigia carica di sogni ed aspettative. Se ripenso a me in quel periodo rivedo un giovane cucciolo che esce dalla tana, ammaliato da quello che vede, curioso di vivere, affamato di nuove esperienze e totalmente all’oscuro dei predatori che esistono fuori dal nido. In effetti non ci è voluto molto per imbattermi nel lato oscuro della Dolce Vita. Ho vissuto per anni la mondanità, il lusso, i locali esclusivi, la vita notturna e tutto quello che appartiene a questo ambiente. Cominciai a vivere una doppia vita, la mattina studentessa universitaria (mi sono laureata in Scienze della Moda e del Costume), la sera ballerina di lap dance. Per anni ho vissuto in questo doppio, due mondi ben separati che non si incontravano mai. Mi sentivo come una star, il mio ego cresceva a dismisura, iniziavo ad essere abbastanza conosciuta nel mondo dei locali notturni e sentivo che il mio sogno di fama e successo si stava avverando (del resto da bambina sognavo di fare l’attrice). Erano tante le persone che mi cercavano ma le relazioni erano basate sul reciproco sfruttamento, una gara a chi prendeva di più dall’altro. Stavo vivendo in un castello di illusioni, mi ero convinta che tutto questo fosse giusto per me, che non potessi desiderare di più. C’era una piccola parte però che non ci credeva, una piccola parte che ricordava il piacere di arrampicarsi sugli alberi o parlare con gli animali. E quella piccola parte ogni tanto si faceva sentire, facendo emergere dei momenti di vuoto e smarrimento che cancellavo immediatamente con qualche cocktail in più.
Dopo i 30 anni, un pò alla volta, quei momenti di vuoto hanno cominciato ad aumentare, sentivo che qualcosa nell’ingranaggio cominciava a cedere ma non capivo cosa, apparentemente la mia vita era perfetta, avevo tutto quello che desideravo. Non capivo da dove arrivasse quel malessere. Ho cominciato a viaggiare, a girare il mondo in cerca di novità, sperando di imbattermi in qualche evento che mi avrebbe cambiato la vita, in qualche fonte di ispirazione. Ma più viaggiavo, più contattavo la mia tristezza. Sembrava non esistesse luogo abbastanza lontano per mettere distanza da quella che si palesava sempre meglio come depressione.
Provai ad aprirmi a cose totalmente nuove per me: cominciai a leggere di sciamanesimo e spiritualità, a praticare yoga e meditazione sentendomi un pesce fuor d’acqua. Era tutto nuovo, tutto così distante dal mio piccolo mondo fatto di materialismo ed apparenza. Eppure continuavo a cercare, senza capire bene cosa, sapevo solo che quello che avevo non mi bastava più.
Sento parlare di Reiki da un’amica, penso di provare. In quel periodo ero molto aperta a sperimentare qualsiasi cosa avrebbe potuto darmi sollievo.
E così, a 33 anni da poco compiuti, varco la soglia del centro di Roma della Città della Luce.
Un po’ alla volta inizio a frequentare sempre più assiduamente i seminari e mi iscrivo all’Accademia di Arti Olistiche. Fin da subito la mia attenzione è principalmente attirata da Reiki, Costellazioni Familiari e Ayurveda. Sento che questi sono stati per me i pilastri che mi hanno permesso di andare sempre più in profondità di me stessa. Reiki ha fin da subito liberato emozioni, vissuti e ricordi che erano stati seppelliti. Camminavo al buio e Reiki mi ha messo in mano una torcia per farmi vedere che stavo rischiando di smarrire la traiettoria. Ma quando sei abituata al buio anche la più piccola luce può fare molto male e per me non era semplice capire da dove arrivasse il dolore che stava emergendo. Il lavoro con le Costellazioni Familiari è stato fondamentale e mi ha permesso di mettere ordine a tutto quello che Reiki portava fuori.
L’Ayurveda, con tutti i suoi rituali e l’arte del massaggio, mi ha permesso di riappropriarmi del mio corpo fisico di cui avevo tanto abusato negli anni. Ho ricordato che il tocco è cura, che il contatto fisico nutre. Ho ricordato come affidarmi alle mani di un’altra persona senza paura che queste possano farmi del male o violarmi. Mi sono riconnessa sempre più alla sacralità del corpo e alla saggezza che porta con se.
Il lavoro con la Città della Luce mi ha permesso di riconnettermi a me stessa, a quella scintilla divina a cui avevo rinunciato molti anni prima. E mano a mano che quella scintilla acquisiva forza, la vita che stavo vivendo risultava sempre più incompatibile e difficile da sostenere.
Ho deciso di avvicinarmi ulteriormente alla Città della Luce grazie all’esperienza Vivi iniziata nel 2021. In questo periodo ho continuato il lavoro su di me attraverso i seminari e la vita di comunità, la scelta di lottare contro le mie ombre era più chiara di giorno in giorno e aumentava la curiosità di scoprire dove questo viaggio mi avrebbe portata. In questo periodo ho maturato determinazione e forza di volontà, chiarezza rispetto alla chiamata al servizio e sempre maggior riconoscimento della mia Guida: Akshara Umberto Carmignani.
Stavo maturando una scelta: aprirmi a seguire le indicazioni che il Divino aveva per me e che mi giungevano attraverso la Città della Luce, questa era la strada che volevo e voglio camminare.
E questa strada mi ha portata a diventare un membro della Comunità, Maestra di Reiki della Città della Luce e facilitatrice in Costellazioni Familiari.
In questo momento sto continuando la mia formazione in Ayurveda a cui, grazie alle indicazioni arrivate, si è aggiunto lo studio della Riflessologia Plantare. L’arte dei trattamenti sul corpo è stata di grande sostegno durante il mio percorso e il servizio di cui mi faccio tramite oggi è offrire quest’arte a chi ne sente la chiamata.
Sono in continua formazione e cammino alla scoperta di quello che la mia Anima ha in serbo per me, con la voglia di lasciarmi stupire.